Le riflessioni sulla tragedia e sulla risposta social
Dal comunicato dell'emittente: VIAREGGIO - L'omicidio di Said Malkoun è al centro di un accesissimo dibattito, nazionale e cittadino, nel quale prevalgono le posizioni in difesa del drammatico gesto di Cinzia Dal Pino. Di questa reazione collettiva ha parlato al Tg Noi lo psicologo e psicoterapeuta viareggino Emanuele Palagi
Il punto di vista del dr. Palagi:
COLPEVOLI E INNOCENTI Cosa rende un comportamento legittimo? Cosa è giusto e cosa è sbagliato?
Difficilissimo rispondere. C’è da un lato quello che il diritto e la norma sanciscono e c’è dall’altro lato, l’opinione del singolo con la propria cultura, il proprio vissuto e il proprio contesto di appartenenza.
Il dibattito social è gestito da singoli. Il risultato è che ognuno posiziona “l’asticella del legittimo” dove ritiene più opportuno. Ma le emozioni, come la paura, il senso di ingiustizia, la rabbia, contribuiscono a muovere questa asticella. Accade così che in base agli umori popolari, ai vissuti emotivi anche legittimi, anche la vita umana perda valore. Non è questa la strada da seguire.
Non possiamo seguire la legge del singolo e la corsa ai forconi. Non possiamo usare un criterio soggettivo, che ci porti a considerare possibile anche “la pena di morte”.
Non possiamo assecondare questo meccanismo. Una giustizia arbitraria produrrebbe un’escalation di violenza e una guerra civile. Esiste una giustizia, criticabile e imperfetta che si sforza però di garantire equità, proporzione e misura. E’ un sistema che può e deve essere migliorato ma entro il quale dobbiamo rimanere. Non c’è alternativa, anche quando alla stanchezza, l’esasperazione e lo scoraggiamento prendono il sopravvento. Anzi è proprio perchè non siano le emozioni a guidare le scelte, che dobbiamo guardare agli organismi istituzionali come possibilità di garanzia, di giustizie e di equità. Non ci può essere una giustizia individuale, non ci può essere una pena di morte legittima.